Beatrice Lorenzi a Villa Maria infermiera per 40 anni

Beatrice Lorenzi a Villa Maria infermiera per 40 anni

Spiega Lorenzi: “Quando ho cominciato nel pubblico c’era esubero di personale. Ho trovato lavoro grazie a Villa Maria. Sono fiera, se tornassi indietro lo rifarei”

Dopo 42 anni di servizio nella sua prima, unica e ultima struttura sanitaria, Beatrice Lorenzi ha deciso di andare in pensione. Originaria di Vigonovo, dopo il diploma di infermiere è stata assunta a Villa Maria il 1 ottobre 1981.

“Una suora che lavorava in ospedale mi ha indirizzato verso la casa di cura di via delle Melette – spiega – al tempo non si trovava posto nel pubblico, era saturo. Per andare al lavoro cambiavo più mezzi. In Villa Maria sono potuta crescere e anche di fronte ai tanti concorsi ho preferito restare qui, dove ho potuto esprimere le mie capacità e mettere in gioco il mio modo di fare. Ai giovani dico mettetevi in gioco. Questo è un lavoro che ripaga da un punto di vista umano. Lavorare con il prossimo è faticoso ma dà molte soddisfazioni, lo rifarei”.

E aggiunge: “È cambiata l’organizzazione del lavoro. Un infermiere oggi ha le carte in regola per dirigere un reparto. È un lavoro che ripaga dal punto di vista umano”

Casa di cura Villa Maria negli ultimi dieci anni è entrata a far parte del Gruppo Centro di medicina, network sanitario che oggi annovera 45 strutture nel Nord Italia. Nella gestione dei 140 posti letto nei Reparti presenti – Medicina Interna, Chirurgia e Riabilitazione, oltre all’ ODC – lavorano oltre 50 tra infermieri ed Oss, direttore sanitario dottoressa Gemma D’Ettore.

Oggi il lavoro dell’infermiere è più complesso, ha tutte le carte in regola per dirigere un reparto. È un paradosso che non si sia investito negli anni su queste figure. Oggi che sono carenti, se ne capisce ancora di più l’importanza – continua – inoltre si svolge in un contesto più avanzato in tecnologie e professionalità. Ci ho sempre messo tutta la mia voglia di fare e di imparare. Immancabile l’entusiasmo, che ho condiviso con le giovani colleghe. Infine l’amore per i pazienti, e la serietà nel trattare tutti allo stesso modo. Con tanti di loro si sono creati legami duraturi. Questo è uno di quei lavori che ne’ robot ne’ intelligenza artificiale potranno mai rimpiazzare”.

L’AD Vincenzo Papes commenta: “Persone così sono un valore aggiunto, perché la loro fedeltà all’azienda motiva anche i colleghi a dare il massimo ma anche li invita a venire a lavorare qui da noi”

In un periodo di carenza di infermieri anche una testimonianza come quella di Beatrice Lorenzi diventa un’opportunità per spingere sulla ricerca di nuove risorse.

Persone così sono un valore aggiunto, perché la loro fedeltà all’azienda motiva anche i colleghi a dare il massimo ma anche li invita a venire a lavorare qui da noi perché possano trovare qui una opportunità di crescita personale e professionale – conclude Vincenzo Papes, AD Casa di cura Villa Maria Padova – In questa fase la carenza di medici e di infermieri ci sta mettendo in ginocchio. In alcuni ospedali chiudono reparti a causa della carenza di personale. Sarebbe opportuno le Istituzioni, ai diversi livelli, ne prendessero atto con urgenza per rilanciare le professioni sanitarie ed invogliare i giovani, già dalle superiori, ad appassionarsi a questo lavoro, fondamentale per garantire standard di benessere della popolazione”.

21 novembre 2023, Notizie