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LO SCREENING PER IL TUMORE AL SENO E’ PIU’ EFFICACE GRAZIE ALLA MAMMOGRAFIA 3D
Categoria: Prevenzione
Un team di ricerca svedese di studiosi del reparto di Radiologia diagnostica dell’Ospedale universitario Skåne di Malmö e del Dipartimento di medicina traslazionale presso l’Università di Lund ha messo a confronto le due tecniche mammografiche più diffuse attualmente: la mammografia standard in 2D e la mammografia 3D con tomosintesi.
Lo studio effettuato a livello nazionale, ha coinvolto circa 15mila donne svedesi di età compresa tra i 40 e i 74 anni dal gennaio 2010 al febbraio 2015, selezionate tra coloro che già effettuavano controlli periodici.
Durante questo tempo le partecipanti sono state sottoposte ad entrambe le tipologie di esame e in base ai risultati ottenuti confrontando ambedue i risultati, si è vista evidenziata in maniera rilevante la maggior efficacia diagnostica della tomosintesi 3D.
Cosa rende quindi questa tecnica più accurata rispetto a quella standard?
Il segreto della tomosintesi si può identificare nelle immagini tridimensionali che mostrano il seno da più angolazioni anche in profondità. Questo consente allo specialista di visualizzare il maggior numero di dettagli, ma al contempo meno strutture di tessuto sovrapposte: questo fa si che la probabilità di identificare i tumori in fase iniziale sia più elevata. La mammografia tradizionale, al contrario, restituisce un’immagine monodimensionale del tessuto mammario, rendendo più difficoltosa l’identificazione di possibili aggregazioni tumorali nascenti.
Attraverso l’utilizzo della tomosintesi è aumentata la precisione rispetto allo screening mammografico standard e nel contempo è stato ridotto il grado di compressione del seno durante l’esame, il che potrebbe incoraggiare un maggior numero di donne a sottoporsi all’esame. Come sottolinea la professoressa Sophia Zackrisson, uno dei ricercatori del team, vi è la necessità di incrementare la partecipazione delle donne allo screening mammografico e la tomosintesi è chiaramente il metodo più appropriato per fomentare una maggiore consapevolezza riguardo al tema, andando a ridurre uno dei lati più fastidiosi della mammografia.