
Il 2025 della sanità: sarà vincente chi saprà allocare al meglio le risorse disponibili
Si parla molto di sanità pubblica e sanità privata ma ancora troppo poco della necessità di integrare questi due sistemi guardando ai reali bisogni della popolazione. Cresce infatti l’attesa di vita e quindi l’età media, di conseguenza il numero delle prestazioni da erogare, a fronte di un investimento pubblico in sanità che difficilmente potrà aumentare.
Come vede la situazione dall’osservatorio speciale Centro di medicina?
Il 2024 è stato un anno a due velocità. Ha rispecchiato quello che è stato l’andamento dell’economia italiana. Non è facile fare previsioni per il 2025 in questa situazione di incertezza. Possiamo però dire che il settore privato della sanità sarà sempre più attrattivo e di riferimento per la capacità di offrire alta professionalità e tecnologie all’avanguardia. Auspichiamo che di questo si tenga conto nella programmazione pubblica, integrando maggiormente i due ambiti, consentendo di aumentare la disponibilità di servizi e quindi la platea di persone beneficiarie di prestazioni.
Centro di medicina, 50 strutture in 4 regione d’Italia, 2 cliniche. Crescerà ancora?
L’anno appena trascorso è stato di consolidamento. A gennaio apriamo una nuova struttura a Mestre, la più grande del Gruppo, che rappresenta per noi un nuovo modello di costruzione. La Clinica Tascabile, all’interno della quale trovare servizi di primo, secondo e terzo livello. Un modello che replicheremo in altri capoluoghi di provincia. Negli obiettivi di crescita abbiamo quello di rafforzarci al di fuori delle quattro regioni canoniche, con una nuova sede in Toscana.
L’incremento della sanità privata viene stigmatizzata. Pericolo o opportunità?
La sanità pubblica sta attraversando un momento difficile, dettato in primis dall’innalzamento verticale della richiesta di prestazioni. Per questo dobbiamo pianificare in modo attento e allocare con precisione le risorse professionali ed economiche disponibili. L’opportunità è chiara per dare un ruolo chiaro e definito anche alla sanità privata, che posa aiutare quella pubblica affinché il sistema regga. Vedo un’implementazione della sanità privata e una collaborazione sempre più strutturata con la sanità pubblica per dare un servizio adeguato ai pazienti.
Come immagina quindi un sistema in equilibrio e che dia servizi a tutti?
Il nostro modello di Servizio Sanitario Nazionale sta continuando a dare risultati importanti. Oggi però la crescita esponenziale della domanda mette fortemente a rischio l’universalità del servizio stesso. Dobbiamo quindi scegliere bene come e dove allocare le risorse pubbliche da un lato e dall’altro imparare ad utilizzare tutte quelle risorse accantonate grazie a fondi collettivi, assicurazioni, welfare sanitario e tutte quelle modalità che escono dal campo sanitario nazionale ed entrano in quello privato.
Tutti i cittadini devono avere la possibilità di essere curati, nei tempi e nei modi più appropriati. Per questo un approccio maturo e consapevole ai temi della sanità, ci porta a considerare che anche l’accesso privato vada favorito e implementato, con il beneficio di avere una più veloce, ampia ed appropriata accessibilità a ricoveri e ospedalità.